Piacere, mi chiamo GELOSIA, ci conosciamo?

Nella vita di tutti i giorni ci imbattiamo spesso in una complessa e struggente emozione: la gelosia. Risultato di una debolezza caratteriale, di una mancante fiducia in se stessi o di un estremo bisogno di possesso, la gelosia è radicata dentro di noi nel profondo. È la cupa accopagnatrice dell’amore e appartiene alle pulsioni più distruttive dell’uomo. È capace di radere al suolo relazioni, risucchiare una coppia nel buoio e tormentare le persone che la provano. La gelosia infatti non riguarda tanto l’amore tra due persone ma si presenta molto di più come prodotto della psiche di una persona, di fatti fu nominata da Shakespeare “il mostro dagli occhi verdi”. Quando mi trovo confrontata con la gelosia la immagino come una nube nera e intensa, quando non siamo invasi da essa si rifugia in un angolo profondo dentro di noi, è tranquilla, piccola ci sembra tanto innocua quanto gestibile. È come un temporale imprevedibile, può scoppiare da un momento all’altro e nella sua espansione si nutre di tutte le sensazioni e i pensieri negativi che trova nel suo percorso dentro di noi. Qualsiasi tipo di insicurezza, cattiveria, delusione, asprità la usa per rafforzarzi fino a diventare coì grande da oscurare la nostra mente e annebbiare i nostri pensieri. Infatti la gelosia non agisce da sola ma come dimostrato da diversi studi si costituisce di tantissime altre emozioni. In questa nube si trovano sensazioni primordiali come la vergogna, la rabbia, la tristezza come pure la paura. Proprio per questo motivo quando proviamo gelosia siamo spesso confusi, non ne capiamo il vero significato ne la causa scatenante. Ci accorgiamo di essere pervasi da tante emozioni che si sovrappongono una all’altra che ci confondono le idee e le percezioni che abbiamo del mondo e delle persone. Possiamo però cercare di raggiungere una certa consapevolezza a riguardo di questo complesso sentimento partendo dal presupposto che alla base della gelosia ci sia  la paura di una “perdita” reale o temuta.

È importante distinguere la gelosia dall’invidia. Se da una parte il  geloso cerca di tenere legato a se qualcosa che gli appartiene difendendolo dai rivali, l’invidioso aspira a qualcosa che un’altra persona possiede ma che lui ancora non ha. Per capire se proviamo invidia o gelosia dobbiamo capire se in gioco c’è la paura di perdere qualcuno o qualcosa, se questa è presente allora si tratta di gelosia. Non c’è sentimento più struggente che la paura di perdere qualcosa al quale siamo affezionati è proprio per questo così difficile capire dove sta il limite tra la gelosia sana e la gelosia patologica. Quando entriamo in contatto con questo estremo livello di gelosia dobbiamo prestare attenzione perché in poco tempo si può trasformare in un’ossessione che imprigiona la persona di cui ne soffre ma anche la persona oggetto della gelosia. Nei casi di estrema gelosia, chiamata dagli esperti “sindrome di Othello”, la persona oggetto della gelosia non può fare ne dire parola per liberare l’ostaggio della gelosia. La persona che prova questo tipo di gelosia è preda di un “bisgono” patologico di cercare prove che dimostrino l’infedeltà del partner. Visto che le conseguenze psicologiche per entrambe le persone coinvolte possono essere molto forti è importante non sottovalutare questo tipo di gelosia.

Se per imparare a gestire una bestia, dobbiamo conoscerne i punti di forza, le debolezze, studiarne i movimenti, le abitudini e le strategie di attacco e difesa, lo stesso dobbiamo farlo per poter affrontare un’emozione tanto struggente quanto la gelosia. La prima cosa importante da fare secondo gli studiosi quando ci si trova in balia della gelosia è di non cercare di soffocarla bensì di accoglierla dentro di noi come qualsiasi altra emozione senza vergognarcene così da poterla affrontare. Infatti soffocare la gelosia può voler dire risvegliare altri sentimenti negativi dentro di se come rabbia e tristezza. Personalmente ho imparato a gestire la gelosia ammettendo prima di tutto a me stessa di avere paura e di sentirmi vulnerabile. Lasciare un pochino l’orgoglio nell’angolo e accettando il sentimento di vulnerabilità che ci pervade, apriamo uno spiraglio attraverso il quale questa cupa nube possa filtrare e abbandonarci. Questo è un primo importante passo per non perdere del tutto la razionalità e riuscire a mantenere la lucentezza necessaria per comprendere quali sono le vere ragioni del sentimento che proviamo. In diverse occasioni ho infatti realizzato che la mia gelosia non era reale perché non ero davvero confrontata con una vera minaccia ma la paura era semplicemente frutto della mia immaginazione. Una volta che abbiamo realizzato e accettato il sentimento dobbiamo cercare di capirne la causa scatenante. Possiamo farlo ponendoci alcune domande come ad esempio “Ho paura perché l’altra persona mi ha trasmesso dei chiari segnali che mi spingono a dubitare della sua fiducia? Ho paura perché mi sento debole e insicura e ho paura che ci sia qualcuno di migliore? Ho paura perché l’altra persona mi ha fatto dubitare dei suoi sentimenti per me con dei gesti o delle parole?” Essendo una strategia che io stessa utilizzo di frequente in questa fase ho realizzato solennemente che la mia gelosia era figlia di ipotesi, presunzioni e impressioni frutto della mia  interpretazione di parole, gesti e azioni che spesso non corrispondeva alla reale intenzione del mio partner/amica. I miei sensori del “pericolo” spesso captano dei segnali che in realtà non rivelano un’intenzione pericolosa da parte della persona a me cara. Per scavalcare questa valanga di dubbi una soluzione può essere quella di rivolgersi direttamente alla persona della quale siamo gelosi e parlare di ciò che ci disturba e dei dubbi che ci infestano la mente. Se la persona in questione ci darà delle valide spiegazioni e la sua versione dei fatti ci sembrerà convincente, abbiamo la prova che la gelosia che ci invade è solo frutto della nostra fervida immaginazione. Penso che discutere e mostrare al partner o all’amico del quale siamo gelosi, i nostri dubbi e le nostre insicurezze, possa essere un’occasione per mostrargli e chiarire le nostre necessità di attenzione, amore, affetto e fiducia. Provare gelosia è naturale ma penso che provare a gestirla parlandone sia la soluzione più costruttiva per rafforzare il rapporto e chiarirne i diversi aspetti.Vi sarà magari già successo dopo una “scenata” di gelosia, dopo aver scaricato la rabbia e la tensione, di realizzare che fondo il motivo scatenante era solo la “paura” intrinseca di perdere quella persona.

Quando si prova gelosiaci si sente minacciati da qualcuno o da qualcosa, ci si sente vulnerabili e si ha paura che qualcosa o qualcuno possa intromettersi nella nostra relazione (che puo essere sentimentale come di amicizia). È qui che dobbiamo tirare fuori le unghie, l’amore e la sicurezza in noi stessi e nel nostro valore come partner e come amico. In questi momenti dobbiamo ricordare a noi stessi il nostro valore e la nostra unicità così da poter combattere i sentimenti di insicurezza e di vulnerabilità alla base della gelosia. Ognuno è speciale nel suo essere è  per questo motivo che non dobbiamo accettare che ogni nuova comparsa possa mettere in dubbio il nostro valore e la fiducia del rapporto che abbiamo costruito con la persona a noi cara.

Un’ultima strategia che vi può sostenere in un momento di gelosia è quella di evitare il confronto con la persona che rappresenta la “minaccia”. Confrontarvi con lei non farà che abbassare ulteriormente la vostra autostima inasprendo ancora di più il sentimento di gelosia. Come spiegato da Robert Betz, famoso psicologo e coach tedesco, autore di un bellissimo libro che vi consiglio molto vivamente di leggere intitolato “Dein Weg zur Selbst-Liebe”, quando ci si confronta con gli altri si agisce sulla base di giudizi e pregiudizi che sono fattori capaci di distruggere molto facilmente la nostra personalità.

Se fin’ora ho sottolineato il lato più oscuro della gelosia, voglio ora sottolinearne l’importanza. A livello evolutivo la gelosia ha permesso come prima cosa lo sviluppo delle relazoni di coppia perché rispecchiava la volontà dell’uomo di difendere la compagna che gli avebbe permesso di tramandare i suoi geni e per la donna la necessità di assicurarsi un partner fisso e fedele che non avrebbe fatto nulla a scapito del benessere della famiglia. Insomma la gelosia è di per sé nata per uno scopo evolutivo. Queste radici spiegano anche come mai gli uomini di regola provano maggiore gelosia immaginandosi la propria compagna delle braccia di un altro uomo e invece le donne sono soggette a gelosia quando immaginano il proprio uomo costruire un forte legame emotivo con un’altra donna. Chiaramente non è così per tutte le donne e gli uomini infatti la qualità e il tipo di rapporto tra i due partner influenzano molto il tipo di gelosia che si sviluppa nei due invidui. Da una parte possiamo quindi affermare che la gelosia in giusta quantità ci sprona a lottare per difendere la nostra relazione e le persone che ci sono care da potenziali rivali permettendo quindi di portare allo scoperto l’importanza e il valore che esse hanno per noi. Se riuscite a gestire il vostro livello di gelosia e quello all’interno delle vostre relazioni, riuscirete a sfruttare la parte positiva di essa per fare chiarezza sulle aspettative di entrambi, di valutarle e di formularle in maniera più chiara così da stabilizzare il rapporto.

Spero che i miei consigli vi siano utili in futuro e che abbiamo risvegliato in voi il desiderio di imparare a conoscere meglio questo sentimento e di provare ad affrontarlo in maniera più conscia impedendogli di rovinare inutilmente i vostri rapporti e le emozioni positive che essi vi regala.

Se il tema vi incuriosice e pensate che qualche consiglio ulteriore possa aiutarvi a gestire questa emozione a volte così tremenda, vi consiglio vivamente di guardare questo video.

A presto, Bye Bye Valé

 

Fonti:

Betz, Robert (2011). Sich mit anderen zu vergleichen, erzeugt Schmerz und Leid. URL: https://robert-betz.com/mediathek/robert-betz-in-den-medien/artikel-von-robert-betz/sich-mit-anderen-zu-vergleichen-erzeugt-schmerz-und-leid/(12.05.2019)

Rigos, Alexadra. (2016). Von der Schwierigkeit, zu vertrauen. In: Liebe. Der Traum nach gemeinsamen Glück. Geowissen, (58), S.129.

Watchwellcast (2012). Dealing with Jealousy.URL: https://www.youtube.com/watch?v=1rcqwRgVvvw&feature=youtu.be(12.05.2019)

Robert Betz (2018). Dein Weg zur Selbst-Liebe. Mit Mut zur Veränderung deine Wahrheit leben. Berlin, Horst Moser.

valeriacamponovo

Hi I'm Vale! Active, dynamic, spontaneous and passionate, I'm looking for new incentives and challenges in my professional and private life. I deal with every new experiences with determination, curiosity, spontaneity and ambition. In this last period I have begun to reflect on my love experiences through to introspection and deep reflections on myself. I have realized that my approach with the relationship as well as my awareness about "What I want" and first of all about "What I don't want" have to be ameliorate. I'm living this changement right now and I would like to share with you this journey step by step transmitting you advices about how to deal with the end of a relationship, how to fall in love with yourself again and open your eyes to the fantastic opportunities that the world offers to you every day as a free, wild, young and strong woman.

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