Detox Conflitti – Come litigare in maniera costruttiva?

Le persone comunicano in maniera permanente in un modo o nell’altro, coscienti o incoscienti, verbalmente e non, ognuno nella sua “lingua”. I partner non sono identici e hanno bisogni differenti che esprimono e comunicano a loro modo, per questo motivo non raramente nascono incomprensioni che sfociano poi in conflitti. La causa maggiore dell’escalazione delle discussioni non è il motivo del disguido bensì una cattiva cultura del litigio, ovvero a una debole sensibilità e capacità nell’affrontare e gestire una discussione dei partner. I conflitti, a differenza di quello che si possa pensare, sono spesso segno di una relazione sana e profonda dove nulla viene lasciato al caso e i bisogni come i sentimenti dei partner vengono trattati con il giusto riguardo. Purtroppo solo raramente attraverso una discussione i partner riescono a trovare una soluzione costruttiva, molte volte il conflitto escala, i singoli dimenticano il motivo della discussione perdendo il controllo delle proprie emozioni. Una volta che il conflitto è escalato nessuno dei due è  propenso a cercare un punto di incontro ma si pone solo l’obiettivo di vincere l’ormai inasprita battaglia.

Tutti noi ci ritroviamo all’interno di conflitti che non vogliamo e che spesso non possiamo evitare e ci chiediamo soventemente “Ma perché non arriviamo mai a una soluzione? Perché continuamo a litigare sempre per gli stessi motivi?”. Secondo lo psicologo statunitense John Gottman, decisivo per la qualità e il proseguimento di una relazione non è tanto il risultato al termine di un litigio ma piuttosto la maniera nella quale viene articolato dalla coppia. Saper litigare è un’arte e per poterla destreggiare è consigliabile seguire alcune dritte nell’esprimere i propri pensieri e tenere conto delle diverse maniere nelle quali il partner può interpretare un nostro messaggio. 

Secondo il parere del riconosciuto psicologo e ricercatore Friedemann Schulz von Thun, se nelle scorse generazioni la tendenza era molto all’evitamento dei conflitti, oggigiorno siamo più propensi a confrontarci e a metterci in gioco. Questo è dovuto anche alla crescente oligarchia, ovvero all’affievolimento delle gerarchie a favore dell’instaurazione di relazioni professionali e interpersonali di pari livello. Da una parte come discusso da Esther Perel, una delle più conosciute terapeute di coppia statunitensi al mondo, l’assottigliamento della distinzione tra ruoli e gerarchie sociali ci regala da una parte una maggiore libertà di scelta e maggiori possibilità di realizzazione personale nello stesso momento però porta con se ulteriori insicurezze e dubbi che ci accompagnano in qualsiasi scelta della nostra vita. A volte prendere una decisione tra tante alternative risulta essere più difficile che nel caso in cui il nostro spettro di scelta fosse più ristretto. Nella società odierna le relazioni non sono più basate unicamente sul “senso del dovere”, sono meno vincolate e quindi più complesse, dinamiche e volatili. Sempre di più stringiamo le redini del nostro percorso e del nostro futuro; una libertà che a volte ci lascia spaesati e insicuri. In questo vortice di indecisione ci lasciamo spesso condurre nelle nostre scelte da desideri e voglie piuttosto che dall’amore e dalla dedizione. Siamo curiosi e aperti a conoscere e intraprendere strade sempre diverse. La digitalizzazione è uno dei più grandi conduttori di questo nuova trend che ci mostra costantemente possibilità su possibilità di trovare qualcosa di meglio di quello abbiamo al momento. Il mondo attorno a noi è sempre più volatile e così lo diventano anche le nostre scelte e il nostro approccio con le relazioni. Gli episodi di “ghosting” sono sempre più frequenti, le persone tendono a scappare dai problemi e dai conflitti condotti dalla consapevolezza dell’esistenza di una miriade di altre alternative.

Scappare dal conflitto è da una parte sempre più convenevole, dall’altra è uno degli atteggiamenti più pericolosi quando ci si trova nel contesto di una discussione. Quello che serve è trovare un modo per gestire al meglio il rapporto tra libertà e fedeltà, responsabilità ed alternative. Il rapporto tra questi diversi bisogni sta alla base di molti conflitti all’interno delle relazioni. Se non bilanciato porta al disfacimento dei legami affettivi. Sottovalutiamo spesso l’importanza della capacità di gestire un conflitto e della comunicazione che esso comporta. All’interno di un litigio siamo invasi da forti emozioni che ci portano ad affermare fatti e giudizi che non avremmo voluto. Io stessa mi sono ritrovata dopo diverse discussioni con il rimorso di non aver agito e comunicato come avrei desiderato, di aver perso il controllo e di aver lasciato fluire amare parole e affermazioni involontariamente: “Se solo avessi saputo come affrontare quella situazione, se avessi avuto una linea guida alla quale orientarmi….”. Dopo molteplici simili esperienze mi sono decisa di informarmi per capire dove sbaglio e quali tendenze e stimoli devo imparare a gestire così da affrontare un conflitto in maniera più costruttiva. Ecco a voi alcuni accorgimenti che ci permettono di evitare che un litigio rimanga fine a sé e che possa innescare un miglioramento all’interno del rapporto. Ho letto diversi libri e  riviste, da queste ho deciso di estrarre in particolare un modello teorico e diversi suggerimenti che reputo efficaci e facilmente praticabili nella vita di coppia di tutti i giorni. 

Una prima linea guida che vi presento è il “Modello delle quattro Orecchie” chiamato anche il “Quadrato della comunicazione” sviluppato dallo psicologo Friedemmann Schulz von Thun. Secondo questo modello la comunicazione interpersonale è composta dall’argomento (espresso attraverso le parole) e dalla relazione (ciò che viene lasciato all’intuizione). Ogni messaggio che comunichiamo, che mi piaccia o meno, presenta le seguenti quattro dimensioni:

  1. Orecchio viola: Contenuto (oggettivo, informativo)
  2. Orecchio rosa: Rivelazione di se consapevole/inconsapevole (“Io sono, Io mi sento”)
  3. Orecchio verde: Appello (che effetto voglio ottenere attraverso il messaggio (“Tu devi”)
  4. Orecchio giallo: Relazione (opinione sul compagno “Tu sei)

Le dimensioni del quadrato della comunicazione vanno valutate sia quando si trasmette un messaggio, sia quando lo si sta ricevendo. Se ogni espressione ha quattro possibili dimensioni di interpretazione è facile immaginarsi come il significato del messaggio possa venir mal-interpretato. Il tipo di orecchio sul quale il partner è sintonizzato lo condurrà a percepire il nostro messaggio diversamente. Proprio perché l’interpretazione del messaggio dipende dalla sensibilità del partner a una delle quattro dimensioni, facilmente può nascere un fraintendimento nel significato delle parole che utilizziamo. Tra donna e uomo i fraintendimenti sono particolarmente frequenti perché l’uomo ha la tendenza ad essere molto informativo, quindi a parlare ed ascoltare con l’orecchio viola, mente la donna è in particolar modo sensibile anche alle altre dimensioni e tende a cercare un significato secondario in ogni messaggio. Importante considerare il rischio di venir incompresi all’interno di un litigio dove ci troviamo emotivamente coinvolti e nel quale disponiamo una limitata competenza comunicativa. Prestare attenzione alla forma del messaggio che inviamo al nostro compagno può aumentare le probabilità che lui ne percepisca la dimensione corretta. Quello che dobbiamo domandarci è semplicemente “Come posso formulare questo concetto per assicurarmi che il mio partner lo interpreti nel modo corretto?”. Se prima di esprimersi ci si cala nei panni dell’altro cercando di comprendere che tipo di contenuto potrebbe veicolare al di fuori di quello puramente informativo, potremmo sintonizzarci sulla dimensione corretta. Ad esempio, invece di irritarsi mentre si ascolta perché si utilizza l’orecchio giallo, è possibile spostarsi sull’orecchio verde e domandarsi invece che cosa prova chi parla comprendendo così il motivo della sua maniera di esprimersi.

Una comunicazione riuscita necessita di una grande dose di empatia. L’empatia cognitiva è la chiave che permette alle persone di interpretare correttamente i bisogni degli altri.

Una discussione può rafforzare una coppia se vengono rispettati i seguenti principi proposti da psicologi, terapisti di coppia e mediatori:

1.Investire energia solo in conflitti promettenti. Non tutti i dettagli e le differenze devono essere discusse, alcune devono essere semplicemente accettate.

2.Chiarire il proprio punto di vista e comunicarlo in maniera trasparente al partner. Assicurarsi che ne abbia compreso il vero significato. Comunicarlo in modo autentico, coerente al nostro modo di essere e al nostro modo di pensare. Anni di relazione non assicurano che l’altra persona comprenda sempre esattamente cosa vogliamo trasmettergli, anzi.

3.Evitare la forma “TU” e privilegiare la forma “IO”. Esprimere la propria disapprovazione in forma di rimprovero utilizzando la forma del TU es. “Non HAI mai il tempo per me” fa sentire l’altra persona aggredita e svalorizzata, ciò la porta sulla difensiva o a chiudersi in se stessa. Un modo migliore è di comunicare usando la forma IO es. “MI farebbe piacere se avessi per una volta più tempo per me”; in questo modo si risveglia nell’altra persona l’empatia, lei si sente libera di scegliere di cambiare e quindi è più propensa ad arrivare ad un compromesso.

4.Rispettare il partner ascoltandolo in maniera attiva e attenta. Evitare di esprimere disprezzo e sdegno nei confronti del partner attraverso espressioni di sarcasmo e puro giudizio come pure di minimizzare i motivi dei suoi sentimenti.  Ogni persona ha una storia e diversi elementi che lo smuovono, motivi che necessitano di attenzione.

5.Evitare il narcisismo e di considerare la propria idea come l’unica corretta e accettabile. Ogni persona ha il suo vissuto che lo influenza nel modo di agire e di pensare, per questo è importante cercare di capire il motivo che sta alla base dei suoi comportamenti. Sarebbe opportuno dopo aver espresso la propria opinione chiedere all’altra persona che parere ha al riguardo.

6.Discutere del “comportamento” e non della “persona”. Non ci si rivolge alla persona, al suo modo di essere ma al suo comportamento in una determinata situazione. Generalizzazioni come “Tu non sei mai…” fanno sentire il partner aggredito e svalorizzato Molto più efficace sarebbe rivolgersi al compagno riferendosi ad un determinato comportamento che ci ha ferito, deluso es. “Comportandoti in quel modo ieri mi hai fatta sentire…”.

7.Segnalare la propria disponibilità nel cercare un compromesso. Continuare a giustificarsi, distanziarsi o rifiutarsi di discutere sono comportamenti da evitare se si vuole trovare un punto di incontro e migliorare assieme. Essere disposti a trovare un compromesso senza diventare estranei a sé stessi e ai propri principi è fondamentale. Quello che potete fare è rappresentare la vostra disponibilità ad andare in contro al vostro partner e definire il confine da non superare per non mettere a rischio la vostra felicità, il vostro benessere e l’amore per voi stessi. Ostinazione, testardaggine e la troppa fermezza ai propri ideali e principi rende un accordo impossibile. Non si tratta di buono o cattivo ma di interessi diversi, al di fuori del giusto e sbagliato c’è un luogo ed è li che bisogna trovarsi. I conflitti non si risolvono con i pareri dai quali sono scaturiti, bensì nuove soluzioni e argomenti possono sostenere un miglioramento della relazione.

8.Avere un approccio positivo. Non permettere ai pensieri e alle emozioni negative di colorare di nero l’immagine che abbiamo dell’intera relazione. Tossico è anche concentrarsi sulle differenze che ci allontanano dimenticandosi completamente delle caratteristiche che ci accomunano come ideali e valori. Cercare un denominatore comune deve essere lo scopo della discussione, come pure non guardare al passato ma orientatarsi a un’immagine futura assieme.

Rispettando questi accorgimenti, sarà più facile per noi combinare il bisogno d’autoaffermazione con l’empatia per ciò che l’altro ha nel cuore.

Se siete davvero motivati a migliorare la vostra cultura del litigio vi propongo di sperimentare queste due attività, si tratta di un gioco di ruolo e di una particolare forma di riflessione, io stessa le ho provate e sono rimasta profondamente stupita dal risultato!

  1. Scambio di ruoli durante la discussione. Immergetevi completamente nell’altra persona e portate avanti la discussione come se foste il vostro partner. Solo così potrete osservare il tutto attraverso il suo punto di vista e potrete capire meglio le ragioni e i sentimenti dell’altro.
  2.  Scrivere una lettera prima di proporre al partner di affrontare la discussione. La scrittura permette di riflettere in maniera approfondita sulle espressioni che si vogliono utilizzare per esprimere i sentimenti e trovare le giuste parole per veicolare il messaggio. In questo modo si può trovare la giusta voce per trasmettere bisogni ed emozioni.

Se volete saperne di più su come migliorare la vostra cultura del litigio e il vostro approccio alla relazione vi consiglio di seguire i tre autori che ho citato nel testo, sono molto attivi su tutti i Social Media!

A presto con un nuovo post! ByeBye Valé

 

 

 

 

Fonti:

 

 

 

 

 

 

valeriacamponovo

Hi I'm Vale! Active, dynamic, spontaneous and passionate, I'm looking for new incentives and challenges in my professional and private life. I deal with every new experiences with determination, curiosity, spontaneity and ambition. In this last period I have begun to reflect on my love experiences through to introspection and deep reflections on myself. I have realized that my approach with the relationship as well as my awareness about "What I want" and first of all about "What I don't want" have to be ameliorate. I'm living this changement right now and I would like to share with you this journey step by step transmitting you advices about how to deal with the end of a relationship, how to fall in love with yourself again and open your eyes to the fantastic opportunities that the world offers to you every day as a free, wild, young and strong woman.

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